contabilità semplificata La possibilità di utilizzare il regime contabile e fiscale della contabilità semplificata in luogo del regime ordinario è un’opportunità data ai contribuenti titolari di partita IVA o lavoratori autonomi e imprese che hanno determinate caratteristiche e permettono di non compilare alcuni libri o registri contabili facendo risparmiare costi di gestione e amministrativi e che qui si cerca di esporre in sintesi per darvi qualche spunto.

Chi può essere in regime di contabilità semplificata

Non tutti i contribuenti titolari di partita Iva possono accedere alla contabilità semplificata in quanto solo i lavoratori autonomi, , ditte individuali, professionisti, titolari di società di persone ( società in nome collettivo,  società in accomandita semplice).

I requisiti per restate nella contabilità semplificata

Fermo restando che i limiti per restare nella contabilità semplificata per i professionisti o le imprese sono stati cambiati dovrete verificare che i vostri ricavi dell’anno di imposta precedente o quelli previsti per l’anno in corso o successivo non siano superiori a 400.000 euro in caso l’attività abbia ad oggetto la prestazioni di servizi, o 700.000 euro in caso di altre attività. Tali limiti devono essere ragguagliati all’anno di effettiva attività.

In cosa consistono le agevolazioni per la contabilità semplificata

In poche parole parliamo di agevolazioni che, dal punto di vista degli adempimenti di voi titolari non percepite, se date in gestione la vostra contabilità ad un commercialista se non (forse) in relazione al minore costo che il vostro commercialista vi potrebbe chiedere (per questo vi consiglio prima di chiedere in sede di contrattazione quale potrebbe essere un onorario per un contribuente ordinario e poi chiedere quale potrebbe essere quello per un contribuente in contabilità semplificata). Da queste previsioni sono esclusi eventuali registri del lavoro, nel caso abbiate lavoratori dipendenti o anche eventuali libri e registri previsti dalle normative specifiche del settore in cui operate (esempio settore sanitario o alimentare).

I registri obligatori previsti per tutti i titolari di partita Iva

I registri che restano comunque a carico dei contribuenti Iva seppur in contabilità semplificata restano i registri Iva acquisti e Iva vendite in cui indicare tutte le operazioni anche non rilevanti ai fini dell’Iva (ossia per esempio le operazioni fuori campo Iva) ma che servirebbero comunque all’agenzia delle entrate per ricostruire il reddito imponibile come per esempio quelle che per le società si chiamano scritture di fine anno o di assestamento come ratei e risconti rimanenze di magazzino ecc, numerati progressivamente, non bollati,  il registro dei corrispettivi e dei beni ammortizzabili. Dovrete altresì tenere il registro degli incassi e dei pagamento da annotare cronologicamente entro 60 giorni dall’avvenuto incasso pena l’applicazione di sanzioni amministrative (ma non della indeducibilità del costo che, se rilevata nel corretto anno di imposta, mantiene comunque la sua efficacia ai fini della riduzione delle tasse).

Tempistiche di redazione dei libri e registri

Premesso che per questo argomento potete leggere un articolo appositamente dedicato alla tenuta dei libri e registri obbligatori possiamo dire che per i contribuenti in contabilità semplificata i registri IVA sono molto importanti perché potremmo dire in via astratta che sostituiscono le scritture contabili ed il libro giornale nonché il bilancio di esercizio delle società in contabilità ordinaria. Avete visto i 60 giorni per il registro degli incassi e dei pagamenti o anche annotare le stesse operazioni nei registri iva mentre per quello che concerne il registro dei beni ammortizzabili questo dovrà essere redatto non oltre 90 giorni dopo il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi prevista per l’anno di imposta pertanto per intenderci entro il 31 dicembre dell’anno successivo.

Contribuenti con più codici Iva: l’attività prevalente

In realtà l’attività prevalente riguarda solo il caso in cui il titolare di più codici Iva le cui contabilità sono tenute separate, sia esso lavoratore autonomo o impresa e che dovrà far riferimento in vero all’attività prevalentemente esercitata dove per prevalentemente si fa riferimento ai ricavi generati da ciascun codice. Nel caso invece di contabilità unica, cosa che ho riscontrato meno nella pratica avranno prevalenza le le attività di prestazioni di servizi con il limite che avete visto sopra più alto rispetto alle cessioni di prodotti.

Le scritture contabili dei professionisti con partita Iva

Vediamo in sintesi quali sono i registri contabili per i titolari di partita Iva esercenti arti o professioni o contribuenti minimi in quanto potranno essere in contabilità ordinaria o in contabilità semplificata a seconda del rispetto di alcune caratteristiche anche per rendersi conto del lavoro che eventualmente sta dietro alla tenuta della vostra contabilità o anche semplicemente per verificare che state adempiendo correttamente alla vostra gestione amministrativa, contabile e fiscale per evitare sanzioni.

Quali sono i libri e registri obbligatori

Per coloro che sono in contabilità ordinaria (dopo vedremo chi può accedere a quella semplificata) gli obblighi si sostanziano nella tenuta del:

  1. Libro giornale
  2. Registri Iva delle fatture acquisti;
  3. Registri Iva delle fatture sulle fatture emesse;
  4. Registro dei beni ammortizzabili;
  5. Libro Unico del lavoro se vi è personale dipendente

Contribuenti minimi

Onde evitare che leggiate un articolo piuttosto noioso vi anticipo che i contribuenti minimi sono esonerati dalla tenuta dei registri e delle scritture contabili ma saranno obbligati alla sola conservazione della documentazione che comprovi il calcolo delle imposte di fine anno per cui conservate sempre in modo ordinato al documentazione per evitare accertamenti fiscali che possano contestare la vostra determinazione delle tasse.

Libro Giornale o registro cronologico

Si sostanzia in un un registro dove andrete ad annotare cronologicamente ed entro i termini di registrazione delle scritture contabili (che vedremo in apposito articolo di approfondimento) tutte le vostre operazioni, anche se indicate in altri registri specific tra cui i vostri compensi incassati durante l’anno di imposta, i costi sostenuti strumentali allo svolgimento della vostra attività (esempio il barbiere non è strumentale per fare un esempio banale), nonchè le movimentazioni finanziarie sul vostro conto corrente; quest’ultimo non dovrà essere dedicato esclusivamente alla vostra attività anche se questo era un progetto di legge molto discusso di qualche anno fa che poi non ha incontrato il favore di molti professionisti.

Le registrazioni dovranno avvenire entro 60 giorni dalla loro effettuazione il quale dovrà indicare giorno per giornno le operazioni che vengono effettuate in ordine cronologico.

Compensi incassati

I compensi dovranno essere annotati a partire dall’onorario o importo lordo definito con il cliente, la ritenuta d’acconto subita, il codice Iva, il numero e e la data della fattura, l’intestazione del soggetto e tutti gli elementi obbligatori da indicare in fattura come richiesto dalla normativa.

Registro dei beni ammortizzabili o libro inventari o libro cespiti

Anche i professionisti titolari di partita Iva dovranno indicare gli acquisti di beni strumentali ammortizzabili o anche la destinazione dei beni acquistati personalmente e destinati ad essere utilizzati promiscuamente per la propria attività professionale in un apposito registro dei beni ammortizzabili al fine di verificare al corretta applicazione delle aliquote di ammortamento ed individuare le eventuali movimentazioni (acquisti, ammortamenti, capitalizzazioni di costi, fondo ammortamento, dati e caratteristiche del bene eventuale cessione o donazione o dismissione).

I dati da indicare nel registro dei beni ammortizzabili sono:

  • Anno di acquisto o costruzione o produzione
  • Costo di produzione o prezzo di acquisto
  • Ammortamento dell’esercizio
  • Fondo Ammortamento
  • Aliquota di ammortamento
  • Rivalutazioni o svalutazioni
  • Rivalutazioni o svalutazioni
  • Vendite, dismissioni, donazioni, distruzione

Registro IVA Acquisti e Vendite

Dovranno poi compilare anche il registro dell’Iva acquisti e dell’Iva vendite dove saranno anche riportate le liquidazioni Iva periodiche mensili o trimestrali a seconda del volume d’affari. Le operazioni dovranno essere indicate attraverso la numerazione cronologica, la data del ed il numero della fattura ricevuta cronologicamente e dovranno rispettare i termini di registrazione che vedremo nel seguito nell’apposito articolo dedicato ai termini o scadenze per la registrazione delle scritture contabili.

Termini di registrazione delle scritture contabili

La rilevazione delle operazioni sia in fase di emissione delle fatture attive sulle vendite sia quelle passive sugli acquisti dovranno rispettare dei termini stringenti che condizionaeranno il processo di rilevazione delle fatture e potranno esporre il titolare di partita Iva a sanzioni per omessa o ritardata fatturazione. Vediamo nel seguito quali sono.

Le fatture emesse dovranno essere registrate in contabilità entro 60 giorni dalla data di emissione mentre nel caso di fatture differite ex articolo 21 comma 4 del DPR 633 del 1972 entro il 15 del mese successivo alla consegna o la spedizione del bene.

Nel caso di fatture intracomunitarie che andranno annotate nel modello Intrastat la registrazione dovrà avvenire entro 15 giorni dalla loro ricezione o di emissione.

Facoltà di opzione per la contabilità semplificata

I professionisti sono naturalmente considerati rientranti nella contabilità semplificata all’inizio per cui al momento di apertura della partita Iva non dovrete effettuare alcune opzione possono accedere ad un regime di contabilità semplificata qualora rispettino alcuni requisiti relativi all’entità dei compensi che consente di gestire minori adempimenti proprio in virtù del fatto che il legislatore riconosce un onere legato alla gestione amministrativa e predispone per i soggetti con volume di affari contenuti, minori adempimenti. Questo è quanto definito nell’articolo 12 del DPR 435 del 2001 che recita:

I soggetti di cui all’articolo 13, comma primo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, che tengono i libri di cui all’articolo 2214, primo comma, del codice civile, hanno facoltà di non tenere i registri prescritti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ed il registro dei beni ammortizzabili di cui all’articolo 16 del medesimo decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, a condizione che:
a) le registrazioni siano effettuate nel libro giornale nei termini previsti dalla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto
per i relativi registri e nel termine stabilito per la presentazione della dichiarazione per il registro dei beni ammortizzabili;
b) su richiesta dell’Amministrazione finanziaria, siano forniti, in forma sistematica, gli stessi dati che sarebbe stato necessario annotare nei registri per i quali ci si avvale della facoltà di cui al presente articolo.
2. Le annotazioni nei registri contabili di cui all’articolo 2214 del codice civile sono equiparate a tutti gli effetti a quelle
previste nei registri prescritti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto e nel registro dei beni ammortizzabili

Nella sostanza nella contabilità semplificata si può tenere solo il registro cronologico ed eventualmente il libro Unico sul lavoro se ha dipendenti ed i registri Iva e potranno anche non compilare il libro cespiti o beni ammortizzabili se evidenzierà le quote di amortamento nei registri IVA e non dovranno compilare il libro giornale o registro cronologico.

I registri Iva, se integrati con alcune semplici informazioni, potranno quindi essere l’unico registro importante per i professionisti titolari di partita Iva.